psr logoProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020

PROGETTO RiBioFru
Capofila ATS Associazione Provinciale Imprese Sannite


Via Dei Longobardi n° 19, 82100 Benevento (BN)

Tel e Fax: 082453275 - 0824093114

apisbn@pec.it - info@apisbn.it

Riduzione dell’Impatto ambientale in un areale cerealicolo tradizionale (BN) attraverso la coltivazione Biologica di varietà antiche di Frumento duro


Sintesi del progetto

Il partenariato del progetto RiBioFru si pone come principale obiettivo la costituzione di una rete di cooperazione in grado di sensibilizzare i cerealicoltori del beneventano in materia di tutela ambientale (con particolare attenzione alla problematica dell’erosione del suolo) e di valorizzazione della biodiversità cerealicola.

Le aziende agricole della provincia di Benevento hanno una lunga tradizione nella coltivazione dei cereali, anche se negli ultimi anni il settore sta vivendo una profonda crisi, a causa del prezzo di vendita della granella estremamente basso e delle rese non sempre all’altezza dei costi di produzione, soprattutto se la coltivazione avviene in aree marginali,.

Come conseguenza di tutto ciò, si sta assistendo all’abbandono delle superfici coltivate a cereali con gravi ripercussioni di carattere ambientale, in quanto le aree lasciate incolte diventano più suscettibili a fenomeni di erosione (particolarmente intensi nelle zone collinari e montane della provincia di Benevento). Tali fenomeni sono favoriti dalle condizioni meteorologiche estreme che negli ultimi anni si stanno verificando sempre più di frequente (lunghi periodi di siccità seguiti da forti piogge) e che sono in grado di innescare smottamenti e movimenti franosi anche di grande intensità. Tali criticità sovente si accompagnano a fenomeni di ruscellamento superficiale che producono la perdita dello stato superficiale del suolo (ricco di sostanza organica) con effetti negativi non solo sulla fertilità e sulla produttività dei terreni ma anche sul cambiamento climatico, in quanto i fenomeni erosivi comportano un minore sequestro di carbonio da parte del terreno.

Pertanto, è auspicabile che i terreni collinari e montani non vengano abbandonati in quanto solo la presenza stabile di colture agrarie (fondamentalmente cereali) può consentire di trattenere le particelle di suolo e di mitigare l’effetto degli eventi atmosferici estremi sempre più intensi e frequenti limitandone l’azione negativa.

In virtù di quanto sopra esposto, il partenariato del progetto ha deciso di presentare questa iniziativa che ha lo scopo di favorire il recupero dei terreni abbandonati e di evitare che nuovi terreni vengano sottratti alla coltivazione attraverso l’utilizzo di cereali caratterizzati da elevata rusticità, in grado di ridurre i costi di produzione e rendere la coltivazione remunerativa. In tale ottica, la reintroduzione di varietà tradizionali di cereali o di nuovi genotipi selezionati con tali caratteristiche sembra essere la scelta ottimale, anche perché non stravolge le tipicità colturali della zona.

Il recuperare e reintrodurre varietà tradizionali fornisce alle aziende agricole l’opportunità di diversificare il reddito e, grazie all’applicazione di protocolli di coltivazione biologica, di inserirsi in una nicchia di mercato che consente di spuntare prezzi migliori. La reintroduzione di tali varietà di cereali (grano duro, grano tenero, farro, ecc.) può offrire una valida alternativa non solo all’abbandono dei terreni ma anche alla coltivazione di varietà “moderne” di frumento, in quanto i genotipi tradizionali, rispetto alle varietà di più recente costituzione, richiedono solitamente meno input chimico-energetici, con conseguente riduzione dei costi di produzione. Queste varietà antiche, quindi, si mostrano anche più idonee all’applicazione di modelli tecnico-colturali meno impattanti sull'ambiente, quali quelli tipici dall’agricoltura biologica.

Per poter favorire tali percorsi virtuosi è necessario però sensibilizzare e formare gli operatori agricoli del comprensorio su tematiche che riguardano la diffusione e la valorizzazione della biodiversità e l’applicazione di protocolli di produzione biologica, cosa che si vuole realizzare con questo progetto attraverso una intensa azione di divulgazione.

Obiettivi del progetto

Gli obiettivi specifici del progetto sono i seguenti:

  • Sensibilizzare gli operatori agricoli sulla necessità di preservare la risorsa suolo.
  • Ridurre l'impatto ambientale delle pratiche colturali attraverso una corretta applicazione dei disciplinari di produzione biologica.
  • Sensibilizzare gli operatori agricoli sulle opportunità di diversificazione del reddito offerte dalla re- introduzione di varietà antiche di cereali.
  • Trasferire agli operatori agricoli le informazioni, compreso aspetti storici e delle tradizioni d'uso, sulle varietà tradizionali di cereali.
  • Trasferire agli operatori agricoli le informazioni sulle modalità operative per garantire, a partire dal campo, la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari ottenuti dalle varietà tradizionali.
  • Sollecitazione gli operatori agricoli ad aderire ad alcune delle misure/tipologie d'intervento previste nel PSR 2014-2020 Campania di seguito riportate: 10.1.2, 10.1.4, 10.2.1, 11.1.1, 11.2.1, 1.1.1, 1.2.1 e 2.1.1.
  • Coinvolgere le imprese agricole a partecipare alla tipologia d’intervento 10.2.1 nel PSR 2014-2020 Campania per favorire la salvaguardia e la conservazione delle Risorse genetiche vegetali autoctone.

Partner del Progetto

  • Associazione Provinciale Imprese Sannite (Capofila)
  • Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli “Federico II”
  • ARCA 2010 soc. coop.
  • Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali (CREA-CI)
  • agricola Bozzella Vincenzo 63
  • agricola Bozzella Vincenzo 68
  • agricola Casciano Daniele
  • agricola De Gennaro Luisa
  • agricola Di Rubbio Cosimo
  • agricola Di Rubbio Filomena
  • agricola Marotti Elsa
  • agricola Mogavero Valentina
  • agricola Savino Nadia
  • agricola Zollo Alessio
  • agricola Caruso Mario