Prodotti tradizionali

Cece di Cicerale


Cece di Cicerale

Terra quae cicera alit, ovvero "terra che alimenta i ceci" è la frase che leggiamo accanto a una piantina di ceci sullo stemma del comune di Cicerale, in provincia di Salerno, e da cui, forse, il comune stesso ha preso il nome. Proprio perché il territorio è estremamente vocato alla coltura del cece, la sua coltivazione è antichissima e le sue regole produttive, quasi rituali, sono rimaste invariate nel tempo. Quando il seme è maturo, le piante vengono estirpate, poggiate su sacchi di iuta, coperte e poi abbacchiate con grossi bastoni di legno, in seguito i baccelli vengono separati per ventilazione e infine, confezionati. Il cece di Cicerale è piuttosto piccolo ed è caratterizzato da un colore leggermente più scuro rispetto alla norma; per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura; è molto apprezzato per le sue qualità organolettiche ed è impiegato in numerose ricette locali, come i ceci in tegamino, i ravioli alla crema di ceci o, addirittura, i ceci zuccherati.

"Terra quae cicera alit" that is "the land that feeds the chickpeas" if the sentence we read next to a small chickpea plant on the fleg of the town of Cicerale, in the province of Salerno, and from which most likely the town derives it name. Its territory has an excellent disposition to the production of chickpeas, its cultivation is very ancient and the almost ritual productive rules have remained the same through time. When the seed is mature, the plants are extirpated, laid on bags made of jute, covered and then knocked down with big wooden sticks, later the pods are separated to ventilate them and finally packaged. Cicerale chickpea is rather small and characterised by a slightly darker colour than normal; it has a low humidity content at harvest that allows to preserve it for a long time and it increases its size noticeably while cooking; it is appreciated for its organoleptic qualities and it is used in many local recipes, such as fried chickpeas, ravioli with cream of chickpeas, or even, sugared chickpeas.