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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea la domanda di registrazione della IGP "OLIO CAMPANIA"

comunicato


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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea di oggi la domanda di registrazione della Indicazione geografica protetta "OLIO CAMPANIA", ai sensi del Regolamento comunitario UE n. 1151/12, relativo alla protezione delle denominazioni d'origine tipiche dei prodotti agroalimentari.

Sta per concludersi quindi l'iter per il riconoscimento dell'ambito marchio comunitario, promosso dal Comitato promotore nel 2019. Nei prossimi 3 mesi dalla pubblicazione ed in assenza di eventuali opposizioni da parte degli altri Paesi membri, la Commissione europea renderà definitiva la registrazione della IGP con apposito Regolamento di attuazione.

La necessità per la filiera di varare iniziative di maggiore impatto sui mercati per affermare il valore dell'olio extravergine di oliva prodotto in Campania, ha convinto gli operatori, sia gli olivicoltori che i trasformatori e i confezionatori, nel dotare il settore del marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta (IGP), alla pari di quanto già fatto in questi anni nelle altre regioni italiane ove l'olivicoltura è altrettanto rappresentativa.

L'obiettivo è di voler dare l'opportunità agli oli territoriali e quindi ai produttori, di avere a disposizione, per le attività di marketing e di promozione, marchi di tutela ampi, con denominazioni geografiche note (cosa che con le dop non sempre è avvenuto), anche per incoraggiare operazioni di aggregazione attraverso l'utilizzo di marchi ombrello che diano maggiore visibilità e distintività al prodotto, oltre che di poter disporre di una massa critica di prodotto a marchio, da destinare soprattutto al mercato estero.

Anche in Campania si è ormai consapevoli che le grandi sfide sui mercati si vincono solo attraverso azioni intelligenti e di ampio respiro come l'IGP regionale, senza nulla togliere alle produzioni territoriali di eccellenza già tutelate da marchi DOP (in Campania sono 5), che generalmente hanno canali di vendita diversi e specifici.

Il progetto è promosso dalle organizzazioni professionali agricole, da industrie di trasformazione e imbottigliamento e da operatori singoli e punta a tutelare gli oli extravergini di oliva prodotti nella regione, provenienti da olive raccolte in Campania e appartenenti al ricco germoplasma autoctono locale (18 varietà nel disciplinare), mentre l'olio, cui è riservato il marchio di tutela, dovrà dimostrare di possedere caratteristiche di elevata qualità e specificità.

Attraverso l’IGP, potrà essere protetta dal marchio comunitario anche il 40% dell’olivicoltura campana di pregio (come l’intero territorio del Sannio che non ha alcuna dop) che allo stato non è tutelata. L’ampia rappresentatività all’interno del Comitato promotore (ben 240 tra olivicoltori, frantoiani e trasformatori, singoli e associati) è rafforzata dal fatto che i soggetti aderenti hanno sede operativa in tutte le aree olivicole della Campania, nessuna esclusa. Dettaglio non da poco, considerato il vastissimo territorio interessato al settore, che ha convinto i proponenti ad includere, quale zona geografica, l’intero territorio amministrativo regionale.

Un progetto promosso per conseguire un obiettivo strategico e per affrontare e competere sui grandi mercati, nazionali ed internazionali.

La proposta di IGP deve essere vista come strumento aggiuntivo ed inclusivo a disposizione dell'intera filiera e come un'opportunità in più per competere sul complesso mercato internazionale dell'olio di oliva. I

Il brand “Campania” potrà agevolare anche la promozione delle DOP locali, attraverso processi di accompagnamento funzionali alla crescente domanda di prodotto tipico di eccellenza, creando cioè sinergie e complementarietà di azione e di obiettivi.