Servizio Fitosanitario Regionale

Colpo di fuoco batterico delle rosacee - Erwinia amylovora


colpo di fuoco


Inquadramento tassonomico

Bacteria, Gracilicutes, Proteobacteria, Enterobacteriales, Enterobacteriaceae

La Erwinia amylovora è agente del colpo di fuoco batterico in molte specie della subfamiglia Maloideae della famiglia Rosaceae. Le piante arboree sensibili alla malattia appartengono al genere Amelanchier (Pero corvino), Pyrus spp.(Pero), Malus spp.(Melo), Cydonia spp.(Cotogno), Eriobotrya japonica (Nespolo giapponese), Cotoneaster spp., Crataegus spp., Pyracantha spp. e Sorbus spp. Altre piante ospiti sono Chaenomeles (Cotogno da fiore), Mespilus (Nespolo)e Photinia. 

La malattia è di origine americana, giunse nel dopoguerra in Gran Bretagna e dagli anni 90 si sta diffondendo nell'Italia settentrionale, soprattutto in Emilia, Trentino e Veneto.

Diffusione

La diffusione del batterio avviene principalmente tramite il materiale di propagazione infetto (portainnesti infetti o innesti provenienti da piante madri ammalate) e tramite gli essudati batterici. Infatti in primavera tali essudati si legano all'acqua e a vettori animali quali gli uccelli ed insetti.

La penetrazione avviene per ferita o attraverso gli stomi o attraverso gli organi riproduttivi.

Il batterio ha un'attività ottimale con temperature di 18-24 °C e nei periodi umidi e piovosi (frequenti durante il periodo di fioritura di molte Rosacee).

Sintomatologia

Il nome della malattia indica in maniera precisa le sue principali caratteristiche: sulle piante colpite si osservano disseccamenti repentini con conseguente morte delle stesse in breve tempo.

Germogli: all'inizio compaiono delle zone necrotiche brunastre che avanzano, anche rapidamente, nei tessuti sani provocando una necrosi ed un annerimento dell'asse del germoglio e delle foglie ad esso attaccate. Il germoglio appassisce all'apice assumendo la caratteristica forma “a pastorale” (si ripiega come un manico da ombrello); successivamente necrotizza ed annerisce in questa posizione. Le foglie, annerite e secche, restano attaccate all'asse; questo sintomo, molto caratteristico, è un ottimo elemento diagnostico sia in fase vegetativa (il nero dei germogli risalta sul verde della vegetazione), sia alla caduta delle foglie quando si vedono i germogli incurvati con ancora attaccate le foglie.

Foglie: possono essere colpite sia direttamente che indirettamente perché attaccate ad un germoglio; nel caso di attacco diretto si forma una zona triangolare dapprima rossastra e poi necrotica, con il vertice rivolto verso il picciolo fogliare e la base verso la lamina della foglia. Le foglie attaccate indirettamente manifestano dapprima un arrossamento marginale, successivamente si ha imbrunimento e necrosi dell'intera foglia che rimane attaccata agli organi legnosi.

Fiori: si manifesta con iniziali imbrunimenti lungo il calice ed i peduncoli che si deformano; i fiori, al termine dell'attacco, risultano fortemente anneriti e rimangono in sito, senza cadere. Con condizioni termo-igrometriche elevate compaiono, sul tessuto colpito, delle goccioline dapprima giallastre e poi sempre più scure e dense; queste goccioline costituiscono l'essudato batterico. In questa fase si ha l'evasione dei batteri dai tessuti infetti e morenti.

Frutti: specialmente se giovani, si evidenzia dapprima un lieve avvizzimento della buccia e della polpa che prosegue fino al completo annerimento e mummificazione. Anche sui frutti, in caso di condizioni termoigrometriche elevate, compare l'essudato batterico.

Organi legnosi: la sintomatologia si evidenzia a stagione inoltrata con la formazione di fessurazioni che evolvono in cancri. La sezione delle zone colpite evidenzia tessuti con un elevato tenore idrico ed arrossamenti (o imbrunimenti) dai quali spesso esce un essudato batterico mucillaginoso. Quando le lesioni arrivano al colletto o sulle grosse radici, oppure si estendono agli altri organi principali della pianta, l'esito della malattia è, di norma, letale e molto rapido. Infatti il patogeno può provocare sia una morte "lenta" della pianta, sia, molto frequentemente, una rapida morte degli esemplari colpiti (colpo di fuoco).

Mezzi di controllo

E’ stato verificato che il biancospino è una pianta altamente suscettibile all'attacco dell'Erwinia amylovora, in quanto provoca, soprattutto al momento della fioritura, il disseccamento di tutti le piante. Pertanto, tali piante, essendo presenti in gran parte del territorio italiano, possono agire da segnalatori delle aree di diffusione.

Normativa Fitosanitaria

DECRETO MINISTERIALE 13 agosto 2020 . "Criteri per il mantenimento di aree indenni per l’organismo nocivo Erwinia amylovora (Burrill) Winslow et al. agente del colpo di fuoco batterico delle pomacee nel territorio della Repubblica italiana". La normativa è finalizzata a contrastare la diffusione del batterio e prevede:

  • Indagini sul territorio
  • Monitoraggi sistematici

Viene messa in evidenza l'importanza dei controlli sistematici mirati ad accertare preventivamente la presenza del batterio sulle specie di rosacee ospiti, coltivate e spontanee, al fine di predisporre interventi cautelativi per eliminare il rischio del suo insediamento in nuovi territori. Per far ciò; viene ribadita, nell'Allegato II, l'importanza della rete di monitoraggio nazionale predisposta dai Servizi Fitosanitari Regionali.

Sono disposti annualmente accertamenti sistematici in campo, nei vivai, nei frutteti, nei giardini, nei parchi pubblici e privati e tra la flora spontanea; le indagini consistono in ispezioni visive e, per casi sospetti, in appropriate analisi batteriologiche di laboratorio conformi ai metodi specificati nell'allegato del Decreto.

E' fatto obbligo a chiunque denunciare ogni caso sospetto di colpo di fuoco batterico al Servizio Fitosanitario Regionale che, in caso di conferma della presenza del batterio dichiara contaminata l'area in cui è stato raccolto il campione e provvede a far estirpare e distruggere immediatamente ogni pianta infetta ed anche le piante ospiti adiacenti nel raggio di 10m. Comunque in seguito vengono accuratamente ispezionate tutte le piante ricadenti nella zona di sicurezza entro i 3,5km dal focolaio.