Monitore fitosanitario 2019

Prevenzione alla diffusione del Bursaphelenchus xylophilus


stiletto

Il Bursaphelenchus xylophilus è stato segnalato per la prima volta alla fine del 1999 in Portogallo su Pinus pinaster; in precedenza il nematode è stato ritrovato in Finlandia, Svezia, Norvegia, Francia su legname proveniente dall´America settentrionale. I dati sperimentali, oggetto di numerose pubblicazioni, indicano finora che il nematode da quarantena B. xylophilus agente del deperimento dei pini, non è presente in Italia.

Le principali vie di introduzione e di diffusione dei nematodi del legno di pino e dei loro vettori

Monochamus spp. sono rappresentate da legname infestato (tronchi interi, parti di tronco, imballaggi e supporti di legno, trucioli, segatura) e da piante infestate in foresta.

La normativa europea e nazionale impone ai Servizi Fitosanitari di effettuare specifici controlli per garantire l’opportuna sorveglianza del territorio per l’individuazione di eventuali focolai di infestazione seguita da una repentina eradicazione.

La Normativa Comunitaria specifica con un protocollo, le modalità di campionamento per la identificazione di focolai di infestazione del nematode del pino; sono di seguito sintetizzate le principali caratteristiche previste:

Scelta delle aree da campionarevalutando la presenza di piante ospiti, lo stato di salute dei boschi, la presenza e distribuzione di vettori del nematode (principalmente Monochamus) i punti d'introduzione di legname importato, le segherie e i depositi.

I controlli vanno distinti in base alla probabilità di trovare il parassita come controlli in aree ad alto rischio e in altre aree.

I controlli in aree ad alto rischio:

sono previsti in presenza di foreste di conifere in un raggio di 5 km da punti d'introduzione di legname importato (porti), da depositi di legname importato, da segherie e da mobilifici. In ogni modo anche se la distanza di dette foreste fosse maggiore di 5 km, andrebbero ugualmente campionate.

Sono previsti inoltre, controlli del legno da imballaggio di merci trasportate in containers. In questo caso bisogna considerare che il punto a rischio più alto è quello di destinazione finale della merce piuttosto che quello d'importazione. Ove possibile bisogna identificare l'importatore di materiale imballato con legno grezzo proveniente da paesi dove il nematode è presente e verificare la presenza di grossi quantitativi di questi imballaggi. Sono previsti campionamenti anche le foreste che si trovano in un raggio di 5 km.

Sono previsti i controlli dei piccoli boschi, alberi isolati, parchi alberati intorno ai punti d'introduzione di legname, depositi, mobilifici.

I controlli devono essere realizzati anche aree boschive con evidenti sintomi di deperimento, siccità, danni da vento ecc., in aree con sintomi non molto evidenti, ma con qualche albero malato o morto.

Scelta del tipo di campionamento I campioni possono essere costituiti da alberi morti o caduti nei boschi da non più di 6 mesi massimo un anno; da legname accatastato nei luoghi di taglio o nelle immediate vicinanze, da legname conservato nei depositi delle segherie, da frammenti di legno, trucioli e segatura grezza nei mobilifici, da legno con presenza di fori da Monochamus spp., da imballaggi.

In assenza di sintomi imputabili al parassita, i campioni vanno presi da alberi in piedi, mediante l'uso di un trapano, ad un'altezza da terra di circa 1,3 m ed in tre diverse direzioni intorno all'asse del fusto. Campionare almeno cinque piante per località.

Nel corso del 2018 sono stati effettuati controlli in tutte le provincie, in particolare sono stati prelevati 11 campioni nell’avellinese, 63 nel beneventano 27 nel casertano, 43 nel napoletano ed infine 10 nel salernitano. I campioni erano costituiti da segatura, aghi di pino, cortecce-pacciamanti, cortecce e coleotteri endofiti. Le analisi hanno date tutte esito negativo, tuttavia sono stati rinvenuti in qualche caso nematodi ad attitudine fungifora.

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