Acquacoltura

acquacoltura

L'acquacoltura in Campania

L’acquacoltura è la produzione di organismi acquatici in impianti controllati per habitat, riproduzione ed alimentazione. Rappresenta, oggi, un settore economico molto importante della produzione alimentare e contempla aspetti fondamentali quali la rintracciabilità e la sicurezza dei prodotti.

L'allevamento viene praticato sia in impianti a terra di acqua dolce o salmastra, sia in impianti a mare. Le principali tipologie di acquacoltura sono le seguenti:

  • itticoltura o piscicoltura;
  • crostaceicoltura;
  • molluschicoltura, a sua volta divisa in venericoltura (vongole) e mitilicoltura (cozze e ostriche).

In Campania, l’attività di acquacoltura costituisce una rilevante realtà produttiva, soprattutto per quanto riguarda l’allevamento dei mitili in mare aperto.

Per quanto riguarda gli impianti in acque marine e in acque interne i Comuni competenti gestiscono direttamente il rilascio di concessioni demaniali marittime.

L'attività è comunque soggetta all'iscrizione all'Anagrafe nazionale delle aziende di acquacoltura gestito dal Ministero della Salute.

Il settore è regolato da differenti strumenti normativi, tra cui la Legge regionale 23 dicembre 2014, n. 22 “Disciplina della pesca marittima e dell’acquicoltura” ed il Programma Operativo FEAMP 2014-2020, che con la Priorità 2 punta a favorire un’acquacoltura sostenibile, efficiente, innovativa competitiva e basata sulle conoscenze.