Piani di Assestamento Forestale (P.A.F.)

Glossario



Si precisa che le difinizioni qui di seguito riportate hanno un valore puramente divulgativo

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ABETINE - formazioni dominate da abeti (Abies alba, Picea excelsa, Pseudotsuga douglasii o conifere microterme) con grado di copertura superiore al 50%, con flora di tipo montano.

ACCRESCIMENTO - la crescita in altezza, in diametro e volume della pianta. L’A. può distinguersi in: longitudinale, dovuto all'allungamento dell'asse principale; diametrale, dovuto al cambio che produce annualmente un anello di legno, volumetrico, la somma di entrambi. 

ARBUSTETI, CESPUGLIETI, FORMAZIONI A MACCHIA - formazioni vegetali naturali, raramente d'impianto antropico, a prevalenza di specie tendenzialmente policormiche decidue, semidecidue o sempreverdi aventi un'altezza media inferiore a 5 m, esercitanti una copertura del suolo superiore al 40%. La componente arborea, rappresentata da specie forestali tendenzialmente monocormiche di altezza superiore a 5 m, copre il suolo per una percentuale inferiore al 10%.Le formazioni arbustive esercitanti una copertura del suolo inferiore al 40% rientrano nelle praterie-pascoli.

AREE FORESTALI - superfici caratterizzate dalla presenza di vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti classificati usualmente come forestali e di esercitare un'influenza sul clima, sul regime idrico, sulla flora e sulla fauna. Sono inclusi nelle "aree forestali", tra gli altri, i soprassuoli boschivi o boschi, macchie e arbusteti, i castagneti da frutto, i giovani rimboschimenti, le cenosi di ripa. Le "aree forestali" si differenziano dalle aree a vegetazione erbacea spontanea per la presenza diffusa ed uniforme di alberi ed arbusti che esercitano una copertura del suolo maggiore rispettivamente al 10% e al 40% dell'area di riferimento. Non sono "area forestale" i prati e i pascoli arborati il cui grado di copertura arborea non superi il 10% della loro superficie, l'arboricoltura specializzata da legno, i filari di piante, i giardini e i parchi urbani.

ASSESTAMENTO - metodo attraverso il quale ci si propone di seguire e gestire lo sviluppo delle cenosi arboree (calcolo della massa in piedi e del ritmo di accrescimento del bosco) e di calibrare l'uso di un'opportuna graduatoria di intervento (es. programmazione delgi interventi)

BARBATELLE – talee radicate.

BOSCHI ARTIFICIALI – sono quei boschi impiantati o seminati dall'uomo.

BOSCHI COETANEI - sono boschi costituiti da piante che hanno tutte più o meno la stessa età.

BOSCHI DI CASTAGNO - formazioni dominate dal castagno (Castanea sativa) presente con grado di copertura superiore al 50%.

BOSCHI DISETANEI – sono boschi costituiti da piante che hanno età diverse fra di loro.

BOSCHI MISTI – sono boschi formati da più specie.

BOSCHI MONOSPECIFICI - una sola specie occupa almeno l’80% dello spazio aereo fotosintetico complessivamente disponibile agli alberi.

BOSCHI NATURALI – sono quei boschi formatisi senza l'intervento dell'uomo.

BOSCHI PURI – sono boschi formati da una sola specie;

BOSCHI RIPARIALI - formazioni caratterizzate da specie igrofile (salici, pioppi, ontani) in stazioni a umidità persistente o ristagno idrico.

BOSCO - superficie di terreno coperta da piante legnose oppure insieme di più associazioni formate da esseri viventi , animali e vegetali, che si trovano su una superficie di terreno.

BOSCO ADULTO - bosco composto da piante che hanno raggiunto il massimo accrescimento in diametro. 

BOSCO MATURO - bosco adatto al taglio per età e dimensione.

BOSCO STRAMATURO - bosco non ancora utilizzato dopo la maturità. 

CAPACITÀ IDRICA - attitudine di un terreno a contenere l'acqua. Si distingue una c.i. massima , che corrisponde allo stato di saturazione del terreno , ed una c. i. minima (o capacità di campo) che si raggiunge dopo che l’unita’ di suolo ha perso l’acqua gravitazionale.

CAPOGATTO - tipo di margotta ottenuta piegando ad arco un ramo in modo da interrare la sua parte terminale in corrispondenza della quale si formeranno le radici.

CARPINETE - formazioni dominate dal carpino nero (Ostrya carpinifolia), presente con grado di copertura superiore al 70%, o da specie rustiche (orniello, maggiociondolo) in stazioni biologicamente povere, monotone, degradate (con flora erbacea di tipo rustico e banale).

CASTAGNETI DA FRUTTO - formazioni arboree caratterizzate dalla presenza esclusiva o decisamente preponderante di piante di castagno ad alto fusto in genere di notevoli dimensioni e sviluppo, destinate, attualmente o in passato, principalmente alla produzione di frutti.

CEDUO - boscO che si rinnova agamicamente attraverso l'emissione di polloni in seguito a tagli periodici, con numerosi fusti per ceppaia tipicamente raggruppati "a mazzetti".

CEDUI ADULTI - boschi cedui caratterizzati da stadio di sviluppo compreso tra la copertura completa del terreno ed il culmine dello sviluppo longitudinale dei polloni.

CEDUI GIOVANI - boschi cedui caratterizzati da stadio di sviluppo compreso tra il momento del ricaccio e quello che corrisponde alla copertura completa del terreno.

CEDUI MATURI E INVECCHIATI - boschi cedui caratterizzati da stadio di sviluppo successivo alla culminazione dello sviluppo longitudinale dei polloni, durante il quale si realizzano fenomeni di elevata concorrenza tra gli individui, e nel tempo, diffuso decadimento della produzione degli assortimenti da ardere, forte selezione e mortalità.

CEDUO A CAPITOZZA - si adopera specialmente per le alberature stradali di pioppi, salici, aceri e si ottiene recidendo le piante ad una certa altezza, stimolando la fuoriuscita di polloni.

CEDUO A SGAMOLLO - si tagliano periodicamente i rami laterali della pianta lasciando quasi sempre intatta la cima.

CEDUO A STERZO O DIRADO O TAGLIO DELLA FORMICA - ceduo disetaneo con polloni su ogni ceppaia di diversa età. E' l'equivalente del trattamento a tagli saltuari dell'alto fusto. Sulla stessa ceppaia sono presenti polloni di età differente perché, nel periodo di tempo di un turno, si torna a tagliare per tre volte ottenendo, alla fine polloni dell'età di 1/3 del turno, di 2/3 del turno e dell'età stessa del turno. Ogni volta che si torna a tagliare si abbattono solamente questi ultimi, eliminando tutt'al più qualche pollone soprannumero o difettoso.Ad ogni taglio, si abbattono circa un terzo del totale dei polloni presenti sulla pianta.

CEDUO COMPOSTO - sia ha sullo stesso terreno sia la fustaia, composta da matricine, che il ceduo (polloni). Per la presenza dei due tipi di governo contemporaneamente si può considerare, oltre che una forma di trattamento, anche una forma di governo. Si adatta bene alle specie quercine e, a seconda della prevalenza del ceduo o della fustaia, si parla di ceduo sotto fustaia o di fustaia sotto ceduo.

CEDUO MATRICINATO - soprassuolo formato da polloni e piante adulte nate da seme. Il trattamento consiste nel lasciare in piedi le piante possibilmente nate da seme con fusto  diritto,robuste, belle, grandi, sane. Queste forniranno una riserva di seme e garantiranno oltre che la rinnovazione agamica dei polloni nati dalle ceppaie, anche quella gamica, da seme.

CEDUO SEMPLICE - il trattamento consiste in un taglio a raso di tutti i polloni una volta che sono maturi. 

CENOSI DI RIPA - deve intendersi cenosi di ripa qualsiasi formazione arbustiva o arborea di origine naturale o antropica avente larghezza media inferiore a 20 m e lunghezza pari ad almeno 3 volte la dimensione media della larghezza, adiacente ad un corso d'acqua o sovrastante una linea di displuvio. La componente arborea (formazioni di ripa o di forra) è normalmente prevalente (altezza media superiore a 5 m) e caratterizzata da salici, pioppi, ontani.

CEPPAIA - parte basale ingrossata del tronco di alcuni alberi (es. olivo), per lo più caratterizzata da una elevata attività pollonifera

CERRETE - formazioni dominate dal cerro (Quercus cerris) presente con grado di copertura superiore al 50%. CHIOMA - parte aerea di un albero escluso lo scheletro.

CIGLIONAMENTO - sistemazione a terrazze dei terreni declivi con contenimento delle pareti per mezzo di un cotico erboso.

CIMATURA - operazione di potatura verde, consistente nell’asportazione dell’apice di un germoglio. Se eseguita precocemente determina l’emissione di germogli anticipati.

CLIMATERIO - stadio dell’evoluzione fisiologica di alcuni tipi di frutti caratterizzato da una più intensa attività respiratoria e dal compiersi delle trasformazioni biochimiche proprie della maturazione.

CLONE - complesso di individui derivati da propagazione agamica a partire da un unico capostipite e caratterizzati dallo stesso genotipo.

COEFFICIENTE D’APPASSIMENTO - contenuto idrico di un terreno al di sotto del quale le piante avvizziscono in maniera irreversibile.

COEFFICIENTE DI TRASPIRAZIONE - quantità di acqua che una pianta traspira per ogni chilogrammo di sostanza secca elaborata.

COLTIVI - sono terreni a uso agricolo per coltivazioni erbacee o arboree. Si tratta di colture in atto, anche se a riposo, e non di terreni abbandonati dall'agricoltura e destinabili a bosco o a pascolo.

COMPRESA - classe colturale.

CONIFERAMENTO - introduzione delle resinose nei cedui al fine di incrementare la produzione di legname da opera.

CONVERSIONE - termine forestale usato per indicare il cambiamento della forma di governo di un bosco (es. da ceduo a fustaia). La conversione da fustaia a ceduo è di norma vietata.

CONVERSIONE DA FUSTAIA A CEDUO - è vietata dalle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale. Solo per i castagneti da frutto affetti da cancro può essere applicata una conversione da fustaia in ceduo. In questo caso per ottenere una densità normale, bisognerà provvedere a colmare le eventuali radure con semine, piantagioni o propaggini. 

CONVERSIONE DI CEDUI IN FUSTAIE COETANEE - la conversione da ceduo in fustaia è molto lunga e complessa e di solito avviene con tagli intervallati ogni 10-15 anni e può essere effettuata in vari metodi anche con il passaggio dal ceduo composto, ma attualmente vengono adottate due metodologie.

CONVERSIONE DI CEDUI SEMPLICI IN CEDUI COMPOSTI - questa conversione si effettua rilasciando all'atto del taglio del ceduo, un'abbondante matricinatura. Di solito si rilasciano 150-200 piante chiamate "allievi" per ettaro (ha). Queste col passar del tempo formeranno le nuove matricine e le future fustaie mentre le altre formeranno il ceduo.

CONVERSIONE DI CEDUO COMPOSTO IN FUSTAIA - le maggiori difficoltà della conversione dal ceduo composto in fustaia, possiamo trovarla nel reclutare e dosare nella giusta densità il numero di allievi e matricine. Solo partendo da un'abbondante matricinatura iniziale, sarà possibile fare una buona selezione, rilasciando le piante migliori. In caso contrario si potrà ricorrere anche all'uso di polloni, scelti fra quelli più robusti. 

DECORTICAZIONE ANULARE - intervento di potatura consistente nello asportare un anello di corteccia dal tronco, dalle branche o dai rami.

DENSITA’ - è un indice che esprime la quantità di alberi sulla superficie considerata e può essere espressa come numero (o area basimetrica) delle piante ad ettaro.

DENSITA’ COLMA – si dice d.c. se le piante si toccano con le chiome. 

DENSITA’ NORMALE - se le chiome delle piante distano una dall'altra circa un metro. 

DENSITA’ SCARSA - se le chiome delle piante distano una dall'altra oltre due metri.

DIAMETRO DI RECIDIBILITA’ - diametro che le piante hanno raggiunto per essere mature al taglio.

DIOICA - dicesi di specie in cui i fiori unisessuali maschili e femminili sono portati da piante diverse.

DIRADAMENTI - si hanno durante la fase di bosco adulto e consistono nell'eliminare nel bosco le piante deperienti, difettose, malate, in soprannumero. Si eseguono nei boschi dallo stadio di perticaia fino al taglio di abbattimento o di rinnovo.

DIRADAMENTO BASSO O TEDESCO - si applica alle fustaie di abete e pino eliminando le piante secche, deperienti, aduggiate. Diradamenti precoci e frequenti.

DIRADAMENTO DANESE - si applica nelle faggete per produrre esemplari di grosso diametro in numero di 150-200 per ettaro.

DIRADAMENTO DI HECK - si applicano potature, ripuliture e diradamenti per favorire le piante più vigorose.

DISERBO - operazione colturale con la quale si allontanano o eliminano le specie vegetali infestanti, si può effettuare con mezzi meccanici, chimici o manualmente.

EMBRIONE - abbozzo di plantula contenuto nel seme. Deriva normalmente dall’ovocellula fecondata, ma può formarsi anche per apomissia.

EMERGENZA - termine usato per indicare lo stadio immediatamente successivo alla germinazione dei semi.

ENERGIA GERMINATIVA - velocità con la quale avviene la germinazione dei semi. Si valuta in base al numero dei semi germinati in successivi intervalli di tempo.

EPITONIA - gradiente vegetativo per cui i germogli, inseriti sul lato superiore di un ramo inclinato, si sviluppano più di quelli inseriti sul lato inferiore del ramo stesso. ESBOSCO - operazione consistente nel trasportare i prodotti forestali (principalmente legname) al di fuori dell’area boschiva.

ETEROSI - esaltazione delle attitudini vegetative e produttive di una pianta in conseguenza della sua origine ibrida.

EZIOLAMENTO - accrescimento anomalo di piante sviluppate al buio o aduggiate. In arboricoltura, il termine indica anche gli effetti, esercitati dalla copertura con terra, alla base dei germogli emessi da margotte di ceppaia o da propaggini di trincea.

FABBISOGNO IN FREDDO - esigenza di alcune specie di superare il periodo di quiescenza delle gemme in condizioni di temperatura relativamente bassa.

FAGGETE - formazioni dominate dal faggio (Fagus sylvatica) presente con grado di copertura superiore al 50%.

FENOTIPO - complesso dei caratteri esteriori manifestati da una pianta come risultato dell’interazione del proprio genotipo con l’ambiente.

FERTILITÀ - riferito al terreno questo termine esprime il suo potenziale a soddisfare le esigenze nutrizionali e idriche delle piante; riferito a queste ultime il termine ne indica l’attitudine potenziale a fruttificare.

FITOREGOLATORI (ENDOGENI) - complessi organici elaborati dalla pianta, capaci di esercitare una funzione di controllo dei vari processi fisiologici. A secondo della loro azione si distinguono in promotori e inibitori.

FITTONE - radice sviluppata verticalmente, con andamento geotropico positivo.

FORCELLA - biforcazione ad angolo acuto di rami o di branche aventi uguale sviluppo.

FORESTA - bosco di vaste estensioni oppure bosco naturale.

FORMA GIOVANILE - complesso di particolari caratteri morfofisiologici che contraddistinguono i semenzali nel primo stadio del loro sviluppo.

FORMAZIONI ARBOREE - sono tali i boschi attuali e quelli potenzialmente tali in relazione a due attori: l'esistenza delle condizioni ambientali che consentono la crescita del bosco; la scelta della corrispondente destinazione colturale. L’estensione minima di riferimento è 0,5 ettari.

FORMAZIONI ARBUSTIVE - si intendono le cenosi costituite da specie legnose ordinariamente a portamento cespuglioso.

FORMAZIONI ERBACEE - comprendono i pascoli, i prati-pascoli e gli incolti ricoperti da vegetazione prevalentemente erbacea, sia quelli produttivi utilizzati occasionalmente a pascolo sia quelli del tutto abbandonati.

FORTETO - termine forestale usato per indicare lo stadio di vegetazione delle fustaie successivo al novellato, fino al momento in cui le chiome dei semenzali (alti fino a circa 3 m.), non vengono a reciproco contatto. Al forteto segue la perticaia.

FRANGIVENTO - barriera costituita per proteggere le colture dall’azione nociva dei venti dominanti.

FRECCIA - ramo di prolungamento di un fusto.

FUSTAIA - bosco formato da essenze a rapido accrescimento e ad alto fusto, destinate alla produzione di legname da opera. Bosco che si rinnova prevalentemente per seme, costituito da fusti unici che edificano tipiche strutture "colonnari".

FUSTAIA DI RINNOVAZIONE - si intende un popolamento soggetto a tagli successivi uniformi (dopo il taglio di sementazione) o comunque ad interventi di utilizzazione che mirano alla fase di rinnovazione in modo graduale secondo modalità e regimi specifici (popolamento soggetto a tagli a buche, tagli marginali etc.).

FUSTAIA O BOSCO DI ALTO FUSTO - bosco formato per lo più da piante nate da seme e lasciate crescere fino alla loro maturità. Il bosco si rinnova per seme.

FUSTAIA PLURIPLANA A STRUTTURA EQUILIBRATA - quando si riscontra coesistenza e armonia tra classi diametriche (e di età) ed è quindi garantito l’equilibrio tra la fase di maturità e di rinnovazione del popolamento.

FUSTAIA PLURIPLANA PER COLLETTIVI - si riferisce a superfici boscate normalmente rade in ambiente subalpino, costituite da “piccoli boschetti autonomi” a struttura irregolare, con presenza di varie classi dimensionali anche su piccole superfici.

FUSTAIE ADULTE (definitive) - popolamenti da seme (naturali o di impianto) caratterizzati da stadio di sviluppo elevato, con accrescimenti longitudinali non molto sostenuti e diametri abbastanza elevati (30-50 cm).

FUSTAIE DISETANEE IRREGOLARI (definitive) - popolamenti da seme (naturali o di impianto) caratterizzati da struttura disetaneiforme o irregolare con marcate differenziazioni diametriche, anche in assenza di regolari pratiche colturali. (In Emilia Romagna praticamente non esistono fustaie disetanee sottoposte a regolari periodi di curazione).

FUSTAIE GIOVANI (definitive) - popolamenti da seme (naturali o di impianto) caratterizzati da stadio di sviluppo giovanile, con forti accrescimenti longitudinali e diametri non ancora elevati (fino a 20-30 cm).

FUSTAIE MATURE E INVECCHIATE (definitive) - popolamenti da seme (naturali o di impianto) caratterizzati da stadio di sviluppo avanzato, con accrescimenti longitudinali ormai ridotti e diametri notevoli (oltre 50 cm).

FUSTAIE TRANSITORIE - popolamenti di origine agamica sottoposti ad interventi di conversione, o evoluti per autodiradamento, che presentino l'aspetto e la struttura di una fustaia.

GENOTIPO - tipologia del corredo genetico di un individuo.

GERMINABILITA’ (sin. Facoltà germinativa) - percentuale dei semi germinati in condizioni idonee, a prescindere dal tempo occorso.

GERMINAZIONE - passaggio di un seme dallo stato di vita latente a quella attiva, con conseguente sviluppo dell’embrione in plantula.

GERMOGLIAMENTO - passaggio di una gemma a legno o mista, dallo stato di vita latente allo stato di vita attiva, con conseguente sviluppo di un germoglio.

GHERIGLIO - dicesi del seme contenuto nelle noci.

GIOVANI RIMBOSCHIMENTI - rientrano nei g.r. gli impianti artificiali di specie legnose destinate a fornire prodotti classificati come forestali o ad esercitare particolari funzioni di protezione ambientale o di carattere sociale, estetico e/o ricreativo (polifunzionalità). Essi hanno un'altezza media inferiore a 5 m e gli individui appaiono distribuiti in modo geometrico.

GOVERNO - si intende il modo con cui il bosco si rinnova. Le due modalità di rinnovazione di un bosco sono a ceduo ed a fustaia.

GRADIENTE VEGETATIVO - aspetto della vegetazione che riveste un ramo in conseguenza della gradualità di sviluppo e di accrescimento dei relativi germogli.

GRIGLIE DI CAMPIONAMENTO IRREGOLARI - si considerano irregolari i reticoli a maglie non quadrate o quelli non orientati secondo il sistema UTM. L’inventario che ne consegue può essere solo di tipo temporaneo.

GRIGLIE DI CAMPIONAMENTO REGOLARI - griglie di campionamento appoggiate al sistema di riferimento UTM e aventi maglie di forma quadrata. L’inventario che ne consegue può essere di tipo permanente.

HEDGING (sin. Potatura di parete) - intervento di potatura meccanica applicato lateralmente agli alberi.

IDENTITA’ COLTURALE - elemento guida all'individuazione e al completamento della componente fisiografica del particellare. Definisce inoltre la struttura logica della descrizione particellare, e costituisce la qualificazione analitica del contenuto di ciascuna compresa o classe colturale, standardizzata nel sistema regionale.

IMBOZZIMATURA - sinonimo di inzaffardatura.

IMBOSCHIMENTO - impianto di un bosco su terreno nudo o che non ha mai ospitato vegetazione arborea.

IMPALCATURA - inserzione delle branche primarie sul fusto.

IMPIANTO FITTO - piantagione arborea ad alta densità di investimento (a distanze molto ravvicinate).

INCISIONE - operazione di potatura consistente nell’eseguire un taglio nella corteccia; l’incisione può essere anulare, trasversale o longitudinale.

INCLUSI IMPRODUTTIVI - superfici che comprendono rocce, acque, strade, viali tagliafuoco.

INCLUSI PRODUTTIVI - superfici produttive permanentemente non boscate (piccoli campi, prati o pascoli), incluse le chiarìe o le radure all'interno del bosco.

INDICE DI BOSCOSITA' - l'I. di B. è dato dal rapporto percentuale tra l'estensione delle aree forestali e la superficie complessiva del territorio. Rappresenta il grado di diffusione delle aree forestali in una certa area.

INERBIMENTO - tecnica colturale alternativa alle lavorazioni, consistente nel consentire o nel determinare la costituzione di un cotico erboso sul terreno.

INNAFFIATURE - operazioni colturali con le quali vengono effettuate nei periodi caldi i primi 2- 4 anni specialmente negli ambienti mediterranei.

INTAGLIO - operazione di potatura consistente nel rimuovere una porzione semilunare di corteccia e di alburno, poco al di sopra di una gemma (volg. taglio del caporale).

INVECCHIAMENTO NATURALE - consiste nel lasciare invecchiare il bosco fino a quando cesserà l'attività pollonifera. Si procede poi a tagli successivi,ogni 8-15 anni analoghi ai diradamenti operando sulle matricine più vecchie, ramose, deperienti mentre la disseminazione sarà assicurata dalle matricine del ceduo lasciate i  piedi. Tale periodo di rinnovazione dura dai 10-30 anni, dopodiché di effettuano tagli di sgombero del ceduo. La durata di conversione oscilla tra i 70 e 90 anni. 

INVENTARI FORESTALI - sono indagini realizzate per conoscere l’entità e la qualità delle risorse forestali di una nazione o di una regione in un certo momento: la superficie forestale  e le superfici dei vari tipi di bosco, lo stato di salute, la biomassa e la quantità di carbonio immagazzinato, i ritmi di crescita, le capacità produttive ecc. sono tra i principali risultati di ogni indagine inventariale. I dati risultanti costituiscono le statistiche forestali e vengono presentati sotto forma di tabelle e diagrammi. Il censimento e la classificazione degli alberi e delle foreste di un territorio molto vasto richiedono l’impiego di opportune tecniche e metodi che consentano di realizzare un’indagine su ampia scala nei tempi e con le risorse disponibili.

INZAFFARDATURA - immersione delle radici in un miscuglio di acqua, terra e sterco prima del trapianto.

IPERCOMPRESE - raggruppamento di comprese, di solito indicate con sequenze alfabetiche (A, B, C...).

LATIFOGLIAMENTO - con inserimento di latifoglie in boschi puri di conifere. Per evitare il soffocamento dei semenzali trapiantati, occorrerà effettuare ripetuti diradamenti e possibilmente eseguire piantagioni a gruppi.

LEGNAME DA LAVORO - assortimenti ricavati, sul luogo dell’abbattimento, dalla massa legnosa grezza e destinati ad impieghi industriali. La quantità è quella effettiva della massa legnosa utilizzata, valutata dopo le operazioni di allestimento ed esbosco. In particolare gli assortimenti si distinguono in: a) tondame grezzo: categoria che include il tondame da sega, da trancia e compensati, legname per traverse ferroviarie e travame asciato; b) legname per pasta e pannelli; c) altri assortimenti: categoria che include paleria grossa e minuta, legname per estratti tannici, legname da spacco e per doghe e tutti gli altri assortimenti non inclusi nelle categorie precedenti.

LEGNAME PER COMBUSTIBILE - assortimenti ricavati, sul luogo dell’abbattimento, dalla massa legnosa grezza e destinati direttamente alla combustione (legna da ardere e fasciname), nonché quelli destinati direttamente alla carbonizzazione (legna da carbone e carbonella). La quantità è quella effettivamente asportata o da asportare, valutata dopo le operazioni di allestimento ed esbosco.

LINEE FISIOGRAFICHE - può trattarsi di linee naturali (ruscelli, canaloni, dossi marcati ecc.) o di linee infrastrutturali di natura permanente (strade, sentieri marcati, elettrodotti o altro).

LINEE NON FISIOGRAFICHE - di solito vengono tracciate per chiudere i poligoni di sottoparticella.

MACCHIATICO NEGATIVO - quando il guadagno ricavato dal taglio è inferiore alle spese sostenute.

MACCHIATICO POSITIVO - quando il guadagno ricavato dal taglio è maggiore delle spese sostenute.

MAGLIOLO - talea legnosa costituita da un ramo provvisto di una piccola porzione della branca sulla quale è inserito. Nel complesso la talea assume l’aspetto di un martello, donde il nome. In viticoltura questo termine viene in pratica usato impropriamente per indicare anche semplici talee.

MALLO - parte esterna dei frutti di noce.

MARGOTTA - ramo indotto a formare radici avventizie prima di essere separato dalla pianta-madre.

MATRICINATURA ESTENSIVA - consiste nell'abbondante rilascio di perticaie (dovrà essere effettuato  in cedui con età superiore al turno). Successivamente si effettuano i diradamenti come in un normale bosco coetaneo finché non entra in rinnovazione.La forma di rinnovazione prescelta è sempre quella dei tagli successivi.

MATRICINE - termine forestale usato per indicare, nei cedui, i polloni che vengono allevati ad alto fusto per produrre legname da opera o per fornire una disseminazione atta a sostituire via via le ceppaie che si esauriscono.

MATURAZIONE - riferita ai rami, il termine indica il loro grado di lignificazione. MESOTONIA - gradiente vegetativo per cui i germogli mediani di un ramo tendono a svilupparsi come quelli terminali e basali.

MICORRIZZA - simbiosi radicale tra funghi e piante arboree.

MIST - sin. di nebulizzazione.

MONCONE - residuo di una branca spezzata o tagliata. Il termine sta anche ad indicare la porzione morta di un ramo immediatamente sotto un taglio di potatura.

MONOICA - dicesi di pianta che porta contemporaneamente fiori unisessuali maschili e femminili.

NEBULIZZAZIONE - trattamento inteso ad assicurare condizioni di umidità, mediante erogazione controllata di acqua finemente nebulizzata, così da coprire le foglie con un velo sottile di liquido. Usato, in particolare, nella moltiplicazione per talea.

NOVELLAME - si intende la presenza di plantule o di soggetti di età e struttura sensibilmente inferiore a quella del popolamento principale.

NOVELLETO - è lo stadio di sviluppo giovanile del popolamento da età zero fino al momento nel quale cominciano a seccare i rami bassi, ovvero fino al momento nel quale vengono a contatto le chiome. Novelleto se di origine naturale, posticcia se di origine artificiale."

NUCULA - frutto secco, monocarpico, indeiscente, formato da un involucro erbaceo o cuoiaceo (cupola) ora aperto, squamiforme (es. nocciolo) ora chiuso, aculeato (es.castagno) e da più acheni aventi tegumento cuoiaceo o legnoso.

OMOZIGOSI - condizione per cui i caratteri manifesti di un individuo sono determinati da coppie di geni entrambi dominanti o entrambi recessivi.

OVOLO - iperplasia localizzata nella zona del colletto: può emettere germogli e radici ed essere utilizzato per la moltiplicazione agamica.

PALINA - sin. di perticaia.

PARTENOCARPIA - sviluppo dei frutti senza fecondazione.

PARTICELLA - costituisce l’unità tecnica della gestione della foresta, in quanto unità base della descrizione, del rilevamento, dell’evidenziamento dei dati e della registrazione degli eventi. Essa inoltre è generalmente anche unità planimetrico-cronologica d’intervento selvicolturale o addirittura unità di trattamento selvicolturale. Pertanto le particelle sono anche le unità minime di territorio sulle quali si organizza: la raccolta dei dati che classificano e descrivono il luogo e il bosco e successivamente danno ordine ai sistemi di archiviazione e elaborazione; il controllo sull’applicazione del piano e la registrazione degli interventi che vengono effettuati e quella dei fatti imprevisti e importanti che si verificassero.

PARTICELLA ASSESTAMENTALE - unità colturale omogenea ai fini della loro gestione delimitate da linee fisiografiche facilmente identificabili sia sul terreno che in mappa.

PEDALE - parte basale del fusto.

PERIODO DI CURAZIONE – è l'intervallo tra un taglio e l'altro.

PERMEABILITÀ - velocità con cui l’acqua si infiltra nel terreno.

PERTICAIA (sinonimo di palina) - termine forestale, che indica lo stadio di vegetazione delle fustaie successive al forteto e comprendente il periodo che va dal momento in cui cominciano a dissecare i rami inseriti nella parte inferiore dei fusti, fino al momento corrispondente al massimo accrescimento in altezza degli alberi superiore all'accrescimento diametrico.

PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE - il P.A.F. disciplina ed indirizza le utilizzazioni boschive e l’uso dei pascoli, inoltre, individua i “boschi di protezione”, gli interventi di rimboschimento, di ricostituzione boschiva, di sistemazione idraulico forestale, di miglioramento dei pascoli nonché quelli finalizzati all’uso delle risorse silvo-pastorali ai fini ricreativi e di protezione dell’ambiente naturale. Infine, i singoli P.A.F. devono contenere precise indicazioni circa le modalità per il godimento degli usi civici.

PIANO FORESTALE GENERALE – il P.F.G. è lo strumento strategico di pianificazione e gestione del territorio al fine di perseguire gli obiettivi di salvaguardia ambientale, di conservazione, di valorizzazione e di incremento del patrimonio boschivo, di tutela della biodiversità, di miglioramento delle economie locali; tutto ciò attraverso un processo inquadrato all’interno dello sviluppo territoriale sostenibile. Il P.F.G., di durata decennale, costituisce la piattaforma per la programmazione economica della Regione.

PIANTA PORTASEME - pianta utilizzata per la produzione di semi.

PIANTA-MADRE - pianta utilizzata per produrre materiale di moltiplicazione (nesti, talee, ecc.).

PIANTONAIO - settore del vivaio nel quale vengono allevati i piantoni in attesa di essere posti a dimora.

PINETE - formazioni dominate da pini montani (Pinus nigra, Pinus sylvestris o conifere mesoterme) con grado di copertura superiore al 50%, con flora di tipo submontano.

PISTE CAMIONABILI - brevi diramazioni da strade camionabili, lunghe da qualche centinaio di metri a pochi chilometri. Hanno funzioni di raccolta, a fondo naturale ma possono avere tratti grossolanamente migliorati (inghiaiati). Sono percorse da veicoli pesanti solo a fondo asciutto. Hanno pendenze comprese tra 3-4% e 7-8%.

PISTE PRINCIPALI PER TRATTORI – percorsi permanenti a fondo naturale, percorse con trattori a ruote, per l'esbosco a strascico ma anche con rimorchi. Hanno pendenze ottimali attorno al 5-10% (massima 30% per brevi tratti).

PISTE SECONDARIE PER TRATTORI - semplici varchi nel soprassuolo, orientate secondo linee di massima pendenza. Utilizzate soprattutto per l'esbosco in discesa (pendenza massima 30%) e nei boschi con poca pendenza.

POLARITÀ - proprietà per cui parti di uno stesso organo sono fisiologicamente diverse in rapporto al loro orientamento.

POLLONE – il p. è un ricaccio e può provenire da due tipi di gemme: quelle proventizie e quelle avventizie. I polloni primari derivano da gemme proventizie o gemme dormienti. Sono quelle che formano i polloni veri (robusti, saldi, ben attaccati al ceppo della pianta), esistono prima del taglio in quanto sono attaccate al midollo della pianta. I polloni secondari derivano da gemme avventizie. Sono quelle che si formano al momento del taglio, non sono attaccate al midollo della pianta e formano polloni poco resistenti. I polloni che si originano dal tronco sono detti polloni caulinari mentre quelli che si originano dalle radici vengono chiamati polloni radicali.

POLLONE RADICATO - barbatella costituita da un pollone che ha emesso radici avventizie alla sua base.

POROSITÀ - caratteristica fisica del terreno connessa con la formazione di lacune tra le particelle od i glomeruli che costituiscono la parte solida del terreno stesso. Dipende dalla tessitura e dalla struttura del terreno.

PORTAMENTO - aspetto assunto da una pianta legnosa nel suo naturale modo di vegetare.

POSTICCIA - sin. di Novelleto.

POSTIME - termine forestale usato per indicare piantine di vivaio utilizzate per eseguire imboschimenti o rimboschimenti per trapianto.

POST-MATURAZIONE - processi di varia natura che si compiono nei semi di molte specie dopo la loro raccolta e che mettono i semi stessi in grado di germinare.

POTATURA - in selvicoltura, il termine comprende: sia le operazioni mediante le quali vengono asportate dagli alberi le parti inutili o dannose per il loro regolare sviluppo, sia gli interventi cesori eseguiti nei cedui e nelle fustaie per l’approvvigionamento del legname. In frutticoltura comprende le operazioni intese a regolare il modo di vegetare e di fruttificare delle piante, al fine di ottenere da queste il massimo rendimento.

POTATURA SECCA - operazioni colturali con le quali vengono eliminati i rami secchi.

POTERE ADSORBENTE - proprietà di un terreno di trattenere fortemente elementi fertilizzanti, quali il fosforo ed il potassio, impedendone la traslocazione.

PRATERIE, PASCOLI, INCOLTI - aree ricoperte in prevalenza da vegetazione erbacea perenne, spontanea, destinata in prevalenza alla nutrizione di bestiame e di erbivori selvatici. Rientrano in questa categoria le praterie naturali (non sottoposte a lavorazioni, non concimate, soggette solo al pascolo), i pascoli e i terreni invasi prevalentemente da vegetazione erbacea per abbandono dell'attività agricola (incolti). Non vengono inclusi i prati regolarmente concimati e falciati, la cui stabilità è condizionata dalla presenza dell'uomo e dall'esecuzione di pratiche agricole costanti. Praterie, pascoli ed incolti presentano sulle foto aeree una tessitura più o meno irregolare, dovuta all'assenza di lavorazioni del terreno e del cotico.

PROPAGAZIONE - procedimento per cui una pianta viene perpetuata nello spazio e nel tempo. Può avvenire per via gamica (riproduzione) o agamica (moltiplicazione).

PROPAGGINATURA - consiste nel piegare o interrare polloni sottili, lunghi e flessibili ad una profondità di 30-40 cm a monte dei terreni in pendio, lasciando fuori terra il cimale e pochi rametti del pollone.

PROPAGGINE - tipo di margotta ottenuta piegando ad arco un ramo, in modo da interrarne la parte mediana (in corrispondenza della quale si formeranno radici avventizie) e lasciando invece fuoriuscire dal terreno la parte terminale.

PROPAGGINE DI CEPPAIA - tipo di propaggine ottenuta recidendo alla base alberi moltiplicati agamicamente in modo da indurli ad emettere germogli alla cui base, gradualmente coperta da terra od altro materiale e quindi eziolata, si formeranno radici.

PROPAGGINE DI TRINCEA - tipo di propaggine ottenuta piegando orizzontalmente sul fondo di un solco poco profondo giovani alberi. La base dei germogli, emessi dalle gemme di questi alberi, viene gradualmente ricoperta con terra od altro materiale e quindi opportunamente eziolata, in modo da favorire l’emissione di radici avventizie.

PROPAGGINE MULTIPLA - sinonimo di serpentone.

PROVANATURA - moltiplicazione per propaggine eseguita scavando al piede della pianta madre un fossetto ed adagiando in esso, e quindi ricoprendo, la pianta od un suo ramo, in modo da lasciarne scoperta la sola estremità.

PUREZZA (delle sementi arboree) - corrispondenza delle sementi alle caratteristiche della specie dichiarata.

QUERCETI MISTI (Querceti submesofili) - formazioni caratterizzate da mescolanza di specie tipiche dei querceti collinari e submontani in stazioni mesiche (con aceri, nocciolo, corniolo e flora erbacea differenziata, di tipo mesofilo).

QUERCETI XEROFILI - formazioni dominate dalle roverella (Quercus pubescens), presente con grado di copertura superiore al 50%, o da specie xerotermofile (orniello, sorbo domestico) in stazioni xeriche.

QUIESCENZA - stato per cui i semi o le gemme non si sviluppano pur essendo vitali e pur trovandosi in condizioni ambientali favorevoli.

RACCOLTA - termine usato per indicare sia la manualità con cui i frutti vengono distaccati dalla pianta o raccattati dal suolo, sia, più estesamente, il complesso delle operazioni di campo (compreso il trasporto in magazzino) che concludono il ciclo produttivo. La raccolta può essere manuale, se il distacco dei frutti è eseguito a mano, o meccanica, se esso è ottenuto con l’ausilio di apposite attrezzature.

RASCHIATURA - asportazione della parte più esterna e morta della corteccia del tronco negli alberi adulti; viene eseguita soprattutto a scopo sanitario.

REIMPIANTO - piantagione arborea eseguita su terreno precedentemente occupato da alberi della stessa specie. Può comportare l’insorgenza del fenomeno di "stanchezza del terreno".

RICEPPATURA - tagli energici ai ceppi che vengono abbassati per stimolare il ricaccio di polloni.

RIMBOSCHIMENTO - impianto di un bosco su terreno già occupato da un bosco.

RINCALZAMENTI - operazioni colturali con le quali si provvede ad riempire il terreno intorno il colletto e le radici delle piante scalzate.

RINNOVAZIONE NATURALE (ricostituzione del bosco) - si intende la presenza di semenzali o plantule come conseguenza di un processo di rinnovazione (in conseguenza di trattamenti selvicolturali specifici per la rinnovazione o per cause naturali – schianti per fenomeni meteorici, lacune nella copertura a per mortalità naturale ecc.). Il significato di “rinnovazione” è quindi strettamente correlato al processo di ricostituzione del popolamento intero o di parte di esso.

RIPULITURA - taglio colturale (o intercalare) consistente nell'eliminare in autunno o in primavera, le piante secondarie e quelle invadenti.

RITTOCCHINO - orientamento conforme alla massima pendenza di una pendice.

RIZOGENESI - formazione di radici nell’autoradicazione.

SARCHIATURE - serve ad allontanare le specie vegetali infestanti ed a diminuire l'evaporazione del terreno intorno la pianta.  

SCACCHIATURA - asportazione dei giovani germogli inutili.

SCARIFICAZIONE - trattamento chimico o meccanico applicato ai semi "duri" per facilitarne la germinazione.

SCASSO - lavorazione profonda del terreno prima dell’impianto di un arboreto.

SCHELETRO - impalcatura di sostegno della parte epigea di un albero; è formato dal fusto, dalle branche e dai rami. Riferito alla tessitura del terreno lo stesso termine indica le particelle aventi un diametro superiore a 2 mm.

SCOLINA - sin. di fosso

SCOSCIATURA - rottura per cause accidentali, di una branca o di un ramo in corrispondenza del punto di inserzione.

SELEZIONE CLONALE - metodo di miglioramento genetico basato sulla individuazione e sulla comparazione dei cloni appartenenti ad una cultivar-popolazione, in vista di isolare i migliori.

SELVA - bosco di vaste estensioni.

SELVATICO - termine impropriamente usato in arboricoltura per indicare una pianta derivata dalla propagazione gamica di individui non coltivati.

SELVICOLTURA GENERALE - studia le relazioni intercorrenti tra il bosco e l'ambiente in cui esso vive, l'evoluzione del bosco, le modalità di impianto, la rinnovazione e la sua utilizzazione.

SELVICOLTURA SPECIALE - studia le esigenze ecologiche e le tecniche culturali delle singole specie arboree forestali.

SEMENTE - termine pratico con il quale si indica generalmente ciò che viene seminato; pertanto esso è usato non solo per indicare i semi, ma, talvolta, anche i frutti (quali ad esempio gli acheni).

SEMENZAIO - settore del vivaio destinato alla produzione di semenzali.

SEMENZALE - pianta derivata da seme.

SESTO D’IMPIANTO -disposizione con la quale le piante arboree ed arbustive vengono messe a dimora. I sesti più in uso sono: a quadrato, a rettangolo, a quinconce.

SFOLLAMENTO (sin. sfollo o sterzatura) - termine forestale usato per indicare il taglio intercalare che si esegue durante la fase di novelleto per eliminare le piante in eccesso.

SGARRETTATURA - soppressione del moncone del soggetto, eseguita in vivaio od al trapianto, al di sopra del punto d’innesto. Questo termine è usato anche per indicare la speronatura talvolta eseguita in vivaio sugli astoni invenduti al fine di rinnovare la vegetazione dalla base.

SOPRASSUOLI BOSCHIVI - più comunemente boschi, tutte le aree con vegetazione arborea diffusa le cui chiome coprono per almeno il 10% la superficie di riferimento e che abbiano un'estensione minima di 5.000 mq, un'altezza media superiore a 5 m ed una larghezza minima non inferiore a 20 m.

SOSTITUZIONE O RISARCIMENTI - operazioni colturali con le quali si sostituiscono le piantine morte o deperienti.

SOTTOPARTICELLA - le particelle più eterogenee possono racchiudere due o più formazioni classificabili secondo altrettante identità colturali distinte: ciascuna di queste ultime costituirà una corrispondente sottoparticella.

SOVESCIO - pratica colturale consistente nel coltivare piante erbacee a rapido accrescimento e nell’incorporarle successivamente nel terreno per arricchirlo di sostanza organica.

SPALCATURE - operazioni colturali con le quali vengono eliminati i rami bassi (dai 2 ai 3 palchi). 

SPERONE - breve tratto di un ramo energicamente accorciato, provvisto di qualche gemma.

SPESSINA - rappresenta la fase intermedia tra il novelleto e la perticaia, caratterizzata da forte compenetrazione dei rami e impenetrabilità del bosco.

SPOLLONATURA - asportazione dei polloni.

SPUNTATURA - asportazione della parte apicale di un ramo.

STANCHEZZA DEL TERRENO - complesso di fattori che determinano una caratteristica sintomatologia a carico degli alberi nel reimpianto.

STAZIONE - per poter impiantare nuovi boschi, per conservare e migliorare quelli esistenti, bisogna conoscere il luogo dove le piante devono vivere, l'insieme dei fattori di un luogo che influenzano un essere vivente. Tutto questo viene definito stazione.

STERILITÀ - mancato compimento dell’atto riproduttivo per cause genetiche o ambientali.

STERZATURE - tagli colturali (o intercalari) consistenti nell'eliminare durante la fase di novelleto e perticaia le piante con poco diametro, in modo da impedire l'eccessiva densità che ostacola la crescita in larghezza della pianta. 

STRADE CAMIONABILI PRINCIPALI - sono strade adatte alla circolazione di autotreni durante tutto l'anno (o quasi). Possono essere pubbliche oppure essere adibite ad esclusivo uso forestale, in questo caso hanno un'unica carreggiata. La pendenza media ottimale è del 3-8% (pendenza massima 14%, solo per brevi tratti).

STRADE CAMIONABILI SECONDARIE - come sopra ma hanno sempre solo una carreggiata.

STRADE TRATTORABILI - sono più strette delle camionabili, normalmente più ripide e con curve di raggio più stretto. Idonee per l'accesso in bosco del personale, meno adatte al trasoprto di legname. Hanno fondo migliorato, pendenza media ottimale attorno al 3-8% (massima 20% solo per brevi tratti).

STRATIFICAZIONE - tecnica consistente nel mescolare i semi con materiale umido e nel mantenerli in opportune condizioni di temperatura, allo scopo di conservarli vitali e/o di stimolarne la germinazione. Lo stesso termine può essere usato anche per indicare un analogo trattamento applicato alle marze ed alle talee per conservarle.

STROBILO - falso frutto legnoso, ovato-rotondo, tipico delle conifere, formato da squame spesse ed embricate che proteggono i semi.

STROZZATURA - costrizione del tronco o delle branche attuata per mezzo di una stretta legatura.

SUCCHIONE - ramo generalmente vigoroso, derivato da una gemma avventizia o latente sul tronco o sulle branche.

SUCCISIONE O TAGLIO RASO - questo tipo di taglio si fa sul colletto della ceppaia con lo scopo di stimolare maggiormente i ricacci vegetativi di nuovi polloni, operando a livello del terreno. 

SUOLA DI LAVORAZIONE - sottile strato impermeabile che si forma nei terreni argillosi o limosi al di sotto dello strato lavorato. Nel caso di lavorazioni profonde pre-impianto dicesi suola di scasso.

SUPERDIRADAMENTI - si applicano forti diradamenti con lo scopo di selezionare pinte di grosse dimensioni. Da applicare solo nelle stazioni migliori (da evitare lungo i crinali ed i versanti esposti ad avversità meteorologiche).

SUPERFICIE FORESTALE - include la superficie forestale boscata e non boscata.

SUPERFICIE FORESTALE BOSCATA - s’intende un’unità di superficie minima continua di mezzo ettaro, sulla quale sono presenti piante forestali legnose, arboree e/o arbustive, determinanti a maturità un’area di insidenza (proiezione delle chiome sul terreno) superiore al 50% e suscettibili di avere un ruolo indiretto sul clima e sul regime delle acque.

SUPERFICIE FORESTALE NON BOSCATA - s’intende un'estensione di terreno costituita dalla superficie non produttiva, ma necessaria alla produzione (strade forestali, viali parafuoco, depositi di legno), e da altre piccole superfici quali terreni rocciosi, terreni paludosi, ruscelli, vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno proprio, nonché dalle abitazioni del personale forestale con i terreni annessi e le relative dipendenze dell'azienda forestale. In particolare la superficie forestale non boscata include: a) le formazioni di piante in filari di larghezza non inferiore a 10 ma che abbiano uno sviluppo in lunghezza tale da raggiungere almeno mezzo ettaro di superficie; b) i terreni rivestiti da specie forestali (es. pino mugo e lentisco) che danno una produzione legnosa molto modesta; c) i parchi quando presentano i caratteri distintivi sopra descritti.

SUPERFICIE IMPRODUTTIVA - vedi voce Inclusi improduttivi

SUPERFICIE LORDA (di particelle e sottoparticelle) - equivale alla superficie totale delle particelle o sottoparticelle, restando inclusi pertanto sia gli improduttivi sia le superfici produttive permanentemente non boscate.

SUPERFICIE NETTA (di particelle e sottoparticelle) - è la superficie totale al netto degli improduttivi, restano incluse le porzioni produttive permanentemente non boscate.

TAGLI COLTURALI O INTERCALARI – tali tagli hanno lo scopo di regolare la densità del bosco e nello stesso tempo di guidare ed accelerare la selezione naturale.

TAGLI INCREMENTALI – vedi superdiradamenti.

TAGLI SALTUARI – i t. s. si applicano nelle fustaie disetanee, e si effettuano in base alle dimenssioni non all'età.

TAGLI SECONDARI – con i t.s. si procede allo sfoltimento graduale del bosco man mano che si accerta la presenza di novellame sufficiente. Detto anche taglio di rinnovazione.

TAGLI SUCCESSIVI - il bosco invece di essere tagliato una sola volta, viene tagliato a più riprese.

TAGLIO - intervento cesorio di potatura; in selvicoltura, indica anche l’operazione con la quale si abbatte ed utilizza parzialmente o totalmente un soprassuolo boschivo.

TAGLIO DEL CAPORALE - sin. di intaccatura.

TAGLIO DI PREPARAZIONE - si effettua solamente quando la fustaia è troppo densa. Si interviene praticando un diradamento.

TAGLIO DI RITORNO - taglio eseguito su legno di due o più anni

TAGLIO DI SGOMBERO – il t.di s. è il taglio finale, come dice il nome, di sgombero delle tagliate. Si effettua solamente quando si sia certi di aver assicurata la rinnovazione del bosco. Detto anche taglio di rinnovazione.

TAGLIO DI SEMENTAZIONE - è il primo taglio. Si effettua all'età del turno minimo e coincide con l'età del bosco ed è finalizzato a permettere la sua rinnovazione grazie al rilascio di piante da seme. Si asportano, di preferenza, le piante deperienti, sottomesse, danneggiate o difettose, lasciando come piante da seme gli esemplari migliori e più robusti. Non si dovrebbe asportare più di 1/3 del totale delle piante presenti lasciando una copertura uniforme. Detto anche taglio di rinnovazione.

TAGLIO RASO - raggiunta la maturità del bosco, si interviene tagliandolo a raso una sola volta ed il terreno rimane completamente scoperto. 

TAGLIOLA - luogo dove temporaneamente vengono conservate barbatelle od astoni estirpati dal vivaio, interrandone la parte ipogea.

TALEA - parte di pianta (ramo, radice, foglia) distaccata e utilizzata nella moltiplicazione per radicazione diretta.

TENSIOMETRO - apparecchio usato per determinare indirettamente la disponibilità idrica del terreno.

TERRAZZAMENTO - sistemazione a terrazze dei terreni declivi con consolidamento delle pareti a mezzo di muri, generalmente a secco.

TERRICCIO -tipo di substrato soffice e ricco di sostanza organica, particolarmente adatto per la propagazione. Esso può essere naturale (assai noto ed apprezzato, ad esempio, quello di castagno), oppure artificiale (preparato secondo opportune formule).

TOPOFISI - fenomeno morfo-fisiologico (di natura differente dalle mutazioni gemmarie) per il quale alberi propagati con materiale prelevato in parti diverse di una stessa pianta , presentano caratteristiche più o meno transitoriamente diverse.

TRAMARRATURA - termine forestale per indicare il trattamento a ceduo eseguito tagliando i polloni sotto il livello del terreno ("tra due terre").

TRAPIANTO - operazione consistente nel cambiare dimora ad una pianta.

TRASFORMAZIONE - cambio di trattamento.

TRATTAMENTO – per t. si intende il tipo di taglio che si effettua in un soprassuolo boschivo per assicurarne la rinnovazione.

TURNO - il turno è l'età in cui si stabilisce di tagliare il bosco ovvero il periodo di tempo che intercorre tra due utilizzazioni (taglio) del soprassuolo maturo.

TURNO ECONOMICO - quando l'incremento della massa legnosa ha raggiunto il rendimento massimo. Nei boschi disetanei il turno viene stabilito in base al diametro di recidibilità.  I turni per le fustaie sono lunghi, esclusi per alcune specie coltivate in arboricoltura (conifere, pioppi), mentre per i cedui variano dai 10 ai 20 anni.

TURNO FISIOCRATICO quando si attende che le piante siano completamente mature ed iniziano ad invecchiare;

TURNO TECNICO - quando si vogliono ottenere determinati assortimenti; 

TUTORE - sostegno usato nell’allevamento delle piante.

UTILIZZAZIONE LEGNOSA - massa legnosa, espressa in metri cubi, abbattuta nonché separata dal suolo, anche se non asportata, purché destinata ad esserlo.

UTILIZZAZIONE LEGNOSA FORESTALE - massa legnosa, espressa in metri cubi, ottenuta da abbattimenti e prelievi effettuati in aree definibili come forestali boscate.

UTILIZZAZIONE LEGNOSA FUORI FORESTA - massa legnosa, espressa in metri cubi, ottenuta da abbattimenti e prelievi effettuati in aree e colture forestali non boschive definite come di seguito: a) superfici di terreno con piante legnose forestali, di estensione inferiore a mezzo ettaro; b) superfici di terreno non inferiori a mezzo ettaro in cui sono presenti piante legnose forestali che, a maturità, non raggiungono un’area di insidenza (proiezione delle chiome sul terreno) superiore al 50%; c) aree con filari di piante che non raggiungono una larghezza di 10m o che comunque non occupano una superficie di almeno mezzo ettaro; d) aree con piante sparse di essenze forestali.

VIVAIO - luogo ove si effettua la propagazione delle piante.

ZONA ALTIMETRICA - la ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti dall’aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici. Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di pianura.

ZONA ALTIMETRICA DI COLLINA - il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale ed insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina.

ZONA ALTIMETRICA DI MONTAGNA - il territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell'Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell'Italia settentrionale e dell'olivo nella Italia centromeridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate, costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo, s'intendono comprese nella zona dì montagna.

ZONA ALTIMETRICA DI PIANURA - il territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall'assenza di masse rilevate. Si considerano nella zona di pianura anche le propaggini di territorio che nei punti più discosti dal mare si elevino ad altitudine, di regola, non superiore ai 300 metri, purché presentino nell'insieme e senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto al corpo della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti ad essa oltre l'apice delle conoidi fluviali ancorché appiattite e si escludono, altresì, le strisce litoranee pianeggianti di modesta estensione. Eventuali rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di pianura.