Menu

pescaturismo

pescaturismo nel cilento

pescherecci nel porto

pescaturismo

la riparazione delle reti

Pescaturismo ed Ittiturismo in Campania

Vivi un'emozione

Per le imprese della pesca si sta affermando con crescente successo il principio della multifunzionalità, capace di definire nuove possibilità di reddito per un comparto sempre più in difficoltà, stretto tra il costante aumento dei costi di esercizio dell’attività e i numerosi vincoli che tutelano le risorse naturali rispetto alle attività di cattura del selvatico.

La multifunzionalità dell’impresa di pesca trova nel pescaturismo e nell’ittiturismo una potenzialità particolarmente favorevole, che integra e valorizza due settori, pesca e turismo, che da sempre hanno puntato al reciproco arricchimento.

Il paesaggio, l’ambiente, l’accoglienza in una marineria, sono fattori senza dubbio esaltati dalla presenza delle attività della pesca, che rappresentano non solo una variabile economica in alcune aree di notevole interesse, ma definiscono soprattutto una connotazione culturale di rilevante importanza.

I porti, dove è presente una flotta da pesca, affascinano e avvicinano; le attività dei pescatori, le case, le tradizioni del mare, i prodotti venduti sulla banchina richiamano ricordi, libri, film, suggeriscono emozioni, definiscono giornate, imprimono nella memoria sensazioni e colori di acqua e di luce che si confondono sulla superficie del mare nello splendore dei giorni sereni, nell’uniformità del grigio in quelli piovosi, nei rossi dell’orizzonte delle albe e dei tramonti.

Con la campagna di promozione del pescaturismo e dell’ittiturismo, che l’Assessorato all’Agricoltura realizzerà nel corso di tutto il mese di agosto, si intendono sottolineare questi aspetti e, con l’invito a vivere una emozione, si intende promuovere un turismo alternativo inscindibilmente legato alle potenzialità locali. Un turismo che porta a conoscere luoghi e a trascorrere momenti di svago diversi in compagnia dei pescatori.

È una campagna, la nostra, in favore di una attività in progresso il cui sostegno è un elemento non secondario della politica di sviluppo che l’Unione Europea intende attivare con le nuove misure cofinanziate dal Fondo Europeo Pesca 2007/2013. Il tutto col fine di ampliare le potenzialità di sviluppo di questo segmento della filiera pesca, vero e proprio cardine di conservazione e valorizzazione del patrimonio sociale e culturale delle marinerie campane.

Per pescaturismo s’intende la possibilità di partecipare a battute di pesca accompagnati da pescatori professionisti, utilizzando solo sistemi caratterizzati da un’elevata selettività. Per il fruitore turistico ordinario, che spesso ignora tutto quanto afferisce alla pesca, questa è un’occasione di divertimento davvero speciale, un’esperienza di turismo responsabile, che permette di godere delle bellezze di una natura mite e generosa nel rispetto dell’ambiente, andando così ad ampliare l’offerta di servizi turistici del territorio. In tale contesto la Campania riveste certamente un ruolo privilegiato per le proprie bellezze naturali e per la diversità negli usi, costumi e tradizioni di pesca rinvenibili lungo tutta la sua costa. La regione vanta, infatti, lungo tutta la fascia litoranea, la presenza di coste variegate e suggestive: basse e sabbiose lungo il Litorale Flegreo, alte e rocciose nella Penisola Sorrentina e sulla Costiera Amalfitana, frastagliate, andando verso sud, in Cilento. In molti di questi territori esistono aree che, per la loro notevole impronta naturalistica, sono a vario titolo oggetto di tutela e protezione. Particolare è, in un quadro di straordinaria varietà, l’attività vera e propria della pesca. Solo come esempio, si passa dalle nasse di giunco, per la pesca dei gamberi, alle reti di “menaica”, per la pesca delle alici, la cui prelibatezza è diventata oramai celebre anche fuori dai nostri confini. Una giornata tipo a bordo di un peschereccio prevede la totale partecipazione del turista alle attività di pesca. Verranno svelate tante curiosità sulle tipologie e sulle attrezzature utilizzate nonché sulla classificazione delle specie marine. Nel momento clou si aiuteranno i pescatori a salpare le reti nell’ansia di scoprire quanto e cosa si è pescato, per poi gustarlo a bordo seguendo le ricette tipiche locali. Ma le attività di diversificazione non si fermano qui.

L’ittiturismo, inteso come attività di ricezione e ospitalità esercitata dagli stessi pescatori professionisti, potrà offrire l’occasione di entrare nel tessuto sociale e culturale delle marinerie campane con la possibilità di alloggiare sul posto, includendo l’offerta di servizi di “bed and breakfast”. E ancora, con l’uso dei pescherecci è possibile realizzare il monitoraggio ambientale, le attività formative nelle scuole e le attività di autocontrollo dei pescatori. Si esce, quindi, dai canali ordinari dell’offerta turistica, con una pratica che allo svago associa anche aspetti culturali e di valorizzazione degli usi e dei costumi che risalgono alle più antiche tradizioni marinare e della pesca. E il mare, va ricordato, bagna la terra, influenza le coltivazioni e il sapore di tutte le nostre produzioni. Viverlo e farlo vivere in fondo significa attirare chi davvero ha voglia di esperienze più autentiche, a pieno contatto con la natura.

icona di acrobat Pescaturismo ed Ittiturismo: scarica il depliant illustrativo (pdf 1.38 Mb)