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I suoli della Piana in destra Sele

foto di profilo pedologico

a cura di: AA.VV.

Anno di pubblicazione: 2002

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Le nuove linee di politica agricola comunitaria hanno sancito il nuovo ruolo da affidare all’agricoltura in Europa: produrre alimenti più sani e di qualità, nel rispetto della salute dei consumatori, salvaguardando le risorse dell’ambiente e del territorio che essa utilizza e con cui interagisce. Tra i punti più qualificanti di questa strategia, campeggia il concetto di un’agricoltura “sostenibile”, caratterizzata dal prevalente ricorso a sistemi di coltivazione tradizionalmente “conservativi”, a cui possono associarsi tecniche colturali di recente concezione. Un ruolo imprescindibile, ai fini del perseguimento degli obiettivi strategici così determinati, è svolto dal suolo, quale elemento essenziale degli agrosistemi e quale unico supporto alle coltivazioni.

Anche per questi motivi, l’Assessorato regionale all’Agricoltura ha ritenuto maturi e non più differibili i tempi di adeguamento della propria macchina organizzativa alle accresciute esigenze di gestione della risorsa suolo: sia per quanto si riferisce alle attività di studio e di aggiornamento costante delle conoscenze acquisite; sia per quanto si riferisce alla sua razionale utilizzazione da parte degli operatori agricoli ed alla pianificazione territoriale. Potendo contare su un nucleo di risorse umane ad elevato grado di specializzazione, su cui ha saputo compiere un impegnativo investimento, che ha già offerto confortanti riscontri in termini di professionalità e di risultati, la Regione, in seno al Settore Sperimentazione, Informazione, Ricerca e Consulenza in Agricoltura (SeSIRCA), ha istituito struttura funzionale che potrà gestire in modo sistematico ed esclusivo le attività di studio, ricerca, informazione e consulenza riferite alla conoscenza ed all’utilizzazione della risorsa suolo in campo agricolo. Ciò a beneficio sia degli operatori agricoli che delle altre strutture, non solo dell’Area Agricoltura, ma anche delle altre Aree regionali che necessitano di collaborazione specialistica. Sarà così possibile pervenire a conoscenze sempre migliori sulle dinamiche territoriali e realizzare strumenti metodologici sempre più funzionali all’attuazione di una nuova politica agricola regionale, che trascenda la logica esclusiva del mercato a beneficio di quella socio-ambientale, cui va riconosciuta l’indiscussa priorità.