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Circolare esplicativa sull'art. 8 "Accumulo di letame" della Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento
[07.05.2013] - comunicato
Con la circolare prot. 07.05.2014 n. 0312167 si è inteso specificare in maniera univoca quanto è stato disposto dall'art. 8 "Accumulo di letame" della Disciplina tecnica regionale sull'utilizzo agronomico dei reflui zootecnici, in particolare per gli aspetti relativi all'impermeabilizzazione del sito su cui è depositato il suddetto materiale per evitare l'infiltrazione delle acque di percolazione nel terreno.
testo della circolare
Facendo seguito alle numerose richieste pervenute per le vie brevi, in merito a quanto riportato all'art. 8 "Accumulo di letame" della Disciplina tecnica regionale di cui all'oggetto,con particolare riferimento a quanto indicato al comma 5 lettera a) del suddetto articolo che recita: "la superficie del terreno su cui è depositato il materiale deve essere adeguatamente impermeabilizzata per evitare l'infiltrazione di acque di percolazione nel suolo…", si specifica quanto segue:
- 1) l'accumulo può avvenire anche su terreno nudo; infatti una idonea impermeabilizzazione del sito su cui è depositato l'accumulo può essere garantita anche dalle caratteristiche naturali del terreno, qualora esso presenti tessitura tendenzialmente argillosa, o quando il terreno si presenta compattato dal ripetuto passaggio di macchine e attrezzi o per assenza di lavorazioni.
- 2) In mancanza delle caratteristiche suddette, un'idonea impermeabilizzazione può essere garantita anche da uno strato di argilla o di altri materiali artificiali adeguatamente disposti prima dell'accumulo in campo.
Si precisa inoltre che anche l'adozione delle misure di cui al comma 5, lettera a.1) "le dimensioni del cumulo devono essere tali da garantire una buona aerazione della massa e a tal fine è necessario curare la geometria del cumulo…", e di cui al comma 5 lettera a.2 "prima della formazione del cumulo deve essere effettuato il drenaggio completo del colaticcio al fine di non generare in campo liquidi di sgrondo…" consentono di evitare la generazione di acque di percolazione dal cumulo.
In particolare, con riferimento al comma 5, lettera a.1, tenuto conto dei risultati di appositi studi scientifici condotti dal Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) della Regione Emilia Romagna, si specifica che cumuli opportunamente sagomati favoriscono il rapido sgrondo delle acque piovane e permettono di mantenere aerato e relativamente asciutto il cumulo. Inoltre i quantitativi limitati di acque di percolazione che eventualmente si fossero formati sono rapidamente eliminati per evaporazione grazie all'innalzamento di temperatura dovuto alla degradazione della sostanza organica contenuta nel cumulo stesso.
Scarica il testo completo della circolare (pdf 97 Kb)
