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La strategia italiana per la gestione dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi

Aula Magna Università degli Studi di Napoli Federico II - Via Parthenope 36 Napoli - 27 febbraio 2023, ore 9.30


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Una sfida da vincere per il Meridione d’Italia

Lo scenario di riferimento per l’agricoltore  europeo è profondamente mutato; il nuovo paradigma che sottende l’intervento pubblico a favore del settore agricolo sta

conducendo  ad una progressiva riduzione dei livelli di protezione accordati all’imprenditore agricolo ed a cambiamenti sostanziali nella natura, nelle finalità e nelle modalità di accesso al sostegno diretto.

Ciò ha inevitabilmente condotto ad una intensificazione della pressione competitiva e ad un ulteriore incremento dell’esposizione dell’agricoltore al rischio associato all’attività di impresa.

Non da ultimo, per importanza, il cambiamento climatico sta determinando in maniera significativa le prospettive future di interi sistemi agricoli, soprattutto per le aree mediterranee, che nel medio periodo subiranno stravolgimenti significativi nella loro capacità produttiva e di qualità delle stesse produzioni. La riforma della PAC ha raccolto questa esigenza irrobustendo già con la Programmazione 2014-2020 la strumentazione disponibile agli agricoltori europei per fronteggiare un’esposizione ai rischi istituzionali, naturali e di mercato, che nel corso di questi ultimi anni si è progressivamente ampliata. I punti di chiave esplicitati nella Programmazione 2014-2020, e ribaditi per la Pac post 2023, sono di favorire una maggiore adesione delle aziende agricole agli strumenti di gestione del rischio, di allargare  il numero degli strumenti a disposizione degli agricoltori, di diminuire il divario drammatico  tra Nord e Sud del paese (con il Meridione quasi completamente  escluso da ogni tutela assicurativa), di aumentare la formazione tra gli stessi agricoltori.

Tale prospettiva può essere perseguita, diversamente dal passato, soltanto con un rapporto sinergico tra UE, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) e singole Regioni.

Tale sinergia è un passaggio cruciale ed ineludibile per le Regioni meridionali, considerando che l’esperienza della Misura Nazionale maturata nella Programmazione 2014-2020 non ha risolto i problemi cronici del nostro paese rispetto

all’efficacia ed efficienza dell’intervento pubblico nella gestione del rischio. In primo luogo, non si è risolto lo sbilanciamento drammatico della concentrazione della domanda assicurativa in poche regioni del nord Italia; sul totale di 6,15 Miliardi di euro di colture assicurato, circa l’80% è concentrato nelle regioni del nord Italia. Questa fortissima concentrazione del portafoglio di assicurati, unitamente alla manifestazione degli effetti del cambiamento climatico, nel periodo 2014-2020, ha fatto crescere del 41% il livello della tariffa media delle polizze assicurative in Italia. Tale dinamica, inevitabile per le motivazioni addotte, va ad incidere anche sull’efficienza della spesa pubblica complessiva considerando che una fetta importante dei sussidi viene assorbita dall’aumento delle tariffe e lascia immaginare una riduzione dell’intensità di aiuto per lo strumento assicurativo, a parità di budget. Altro aspetto cruciale è la sottovalutazione che si continua a conferire all’utilità dei fondi di mutualità e Income Stabilization Tool. Considerando l’inefficacia delle polizze assicurative nel sostenere il reddito degli agricoltori in caso di crisi di mercato, e richiamando lo scenario sopra descritto caratterizzato da forti sofferenze nei costi di approvvigionamento delle materie prime, soprattutto per il settore zootecnico, continuare a relegare ad un ruolo marginare questi strumenti è una decisione strategica sbagliata. Anche la partenza del Fondo Catastrofale sta palesando problemi enormi di implementazione e di indirizzo che rischiano di mettere a repentaglio risorse prelevate agli agricoltori con risorse del I e del II Pilastro.

Obiettivo del seminario è di favorire, anche con  la presentazione del progetto Agririsk fortemente voluto dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, una discussione aperta ed anche cruda, sulle prospettive e le esigenze per l’intervento pubblico nella gestione del rischio, con interventi mirati del mondo istituzionale e dei principali portatori d’interesse del settore, delineando, in questo senso, un ruolo guida politico della Regione Campania per tutto il Meridione, nell’interfaccia con il Masaf.

Info

Programma del convegno (pdf 393 Kb)